Sempre estrapolato da www.fiorigialli.it, vi illustro i modi per utilizzare in aromaterapia sottile gli oli essenziali. Alcuni sono davvero pratici e veloci, per altri ci vuole più tempo, ma tutti sono validi e da provare.
Per migliorare la qualità della nostra vita.
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MODALITÀ DI UTILIZZO DEGLI O.E. IN AROMATERAPIA SOTTILE
INALAZIONE SECCA
LAMPADA
SUFFUMIGIO
USO TOPICO MASSAGGIO
IMPACCO FREDDO
IMPACCO CALDO
BAGNO
PEDILUVIO E MANILUVIO
L’inalazione secca
si pratica mettendo alcune gocce di O.E. su un fazzoletto di cotone
(meglio usare tessuti naturali) e semplicemente annusando a più riprese.
Se manca il fazzoletto o il pezzetto di tessuto naturale, si può usare
una strisciolina di carta (attenzione comunque al tipo di carta, al
fatto che essa sia stata trattata, sbiancata con sostanze tossiche, o
abbia un odore già di per sé stessa). Ad esempio, Menta piperita O.E. in
inalazione secca si usa per il mal d’auto.
Lampada (o
diffusore per aromi, o bruciatore per essenze): l’uso terapeutico più
corretto contempla la candelina, in quanto la lampada elettrica è meno
indicata per la terapia. Una buona lampada deve avere la coppa
abbastanza grande, tale da contenere una quantità di acqua che non si
esaurisca prima dello spegnimento della candelina. Per rimuovere la
patina che si forma con il tempo nella coppa (data dalle tracce d’olio e
dal calcare), pulirla con aceto di mele, o con aceto in genere. Essendo
l’olfatto un senso molto potente, il fatto di annusare gli O.E. diffusi
nell’ambiente non deve essere trascurato sul piano terapeutico.
Il è
adatto a casi acuti. Per il suffumigio si utilizza una bacinella con
acqua portata a ebollizione, avendo cura di non mettersi subito sopra:
si deve aspettare che la temperatura sia diventata sopportabile per il
viso, inoltre l’olio non deve essere versato subito nella bacinella con
l’acqua eccessivamente calda, ma è bene aspettare un po’. Non mettere
l’olio nel centro della bacinella ma ai bordi; spesso sono sufficienti
poche gocce di O.E., in generale 5-6. Coprire bene la testa con un
asciugamano e annusare.
Massaggio: diluire sempre l’olio
essenziale che si vuole usare per il massaggio in un vettore oleoso.
L’olio veicolante può essere di vario tipo: il più a buon mercato (che
comunque costituisce anche un buon olio da massaggio) è l’olio di semi
di sesamo di alta qualità. Altri vettori possono essere: olio di jojoba,
di mandorle dolci, di vinaccioli, di germe di grano. Aggiungere circa
il 3 % di O.E. rispetto alla quantità di olio veicolante usata.
Miscele
indicative sono le seguenti: in un flaconcino da 30 ml di olio vettore,
3 gocce dell’O.E. scelto; in un flaconcino da 50 ml, 5 gocce di O.E. Il
numero delle gocce di O.E. da aggiungere all’olio vettore può comunque
essere testato per mezzo del test kinesiologico. Attraverso la pelle,
l’O.E. entra in circolo in pochi minuti, costituendo quindi un’ottima
applicazione terapeutica non invasiva.
Impacco: l’O.E.
può essere emulsionato in una sostanza grassa come miele liquido (miele
di acacia), oppure aggiunto a una crema base neutra (reperibile in
farmacia) e applicato sulla pelle. Volendo, si può preparare un impacco
umido usando un pezzo di garza o un fazzoletto di cotone: in tal caso,
emulsionare l’O.E. aggiungendone alcune gocce a un cucchiaio di aceto di
mele (non usare un cucchiaio di metallo, ma di
ceramica-legno-vetro-plastica), quindi stemperare l’emulsione in acqua
(calda o fredda secondo i casi), bagnare la garza e applicarla sulla
zona del corpo da trattare.
Bagno: emulsionare 15-20
gocce di O.E. in un cucchiaio di aceto di mele, oppure in un cucchiaio
di miele liquido (attenzione a non usare un cucchiaio di metallo, il
cucchiaio deve essere solo di ceramica-legno-vetro-plastica), o ancora
in 1-2 dita di brandy; aggiungere l’emulsione così ottenuta all’acqua
calda della vasca da bagno. L’O.E. può anche essere diluito in un
cucchiaio di olio di jojoba, e quindi si aggiunge questa miscela
all’acqua.
Pediluvio e maniluvio: diluire l’O.E. in olio
veicolante e poi versare la miscela così ottenuta in acqua calda;
rilassare i piedi o le mani in quest’acqua aromatizzata.
Alternativamente, l’O.E. può essere diluito in aceto di mele o in
brandy, e quindi aggiunto all’acqua calda.
L’assunzione orale non è contemplata in aromaterapia sottile: anzi, la si sconsiglia vivamente.
Gli oli essenziali, se assunti per bocca, possono produrre effetti
tossici: dunque si eviti sempre questa forma di assunzione, che tra
l’altro rappresenta un modo molto materialistico e allopatico di
avvicinarsi all’aromaterapia.
L’uso topico degli oli essenziali puri, cioè l’applicazione diretta sulla pelle, è sconsigliato:
al massimo si può applicare una goccia di O.E. su ciascun polso, o sui
lati del collo, come profumo, ma mai per periodi di tempo troppo lunghi e
continuativi. L’eccezione a questa regola è costituita da due soli
O.E.: Lavanda e Albero del Tè. Queste due essenze sono affidabili e non
presentano controindicazioni anche se usate pure sulla pelle
(naturalmente senza eccedere). Entrambi questi oli possono essere
applicati puri, come disinfettanti e cicatrizzanti, sulle ferite aperte.
Lavanda O.E., infine, è ottimo per le ustioni, magari miscelato
all’olio di iperico.
Volendo effettuare un test di allergia
a un O.E., si proceda nel modo seguente: miscelare a un cucchiaino di
olio vegetale (anche olio di oliva) 1-2 gocce dell’O.E. scelto,
applicare la miscela nell’incavo del braccio all’altezza del gomito,
massaggiare, aspettare alcune ore (almeno 2-3) e controllare se compare
una reazione allergica.
Ricordarsi sempre di non usare un cucchiaino di
metallo, ma di ceramica-legno-vetro-plastica.
Come antidoto
alle essenze annusate, cioè per azzerare gli O.E. che fanno girare la
testa e simili, annusare polvere di caffè o caffè in chicchi.
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