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venerdì 3 giugno 2016

Modalità utilizzo oli essenziali - Aromaterapia Sottile-

Sempre estrapolato da www.fiorigialli.it, vi illustro i modi per utilizzare in aromaterapia sottile gli oli essenziali. Alcuni sono davvero pratici e veloci, per altri ci vuole più tempo, ma tutti sono validi e da provare.
Per migliorare la qualità della nostra vita.
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MODALITÀ DI UTILIZZO DEGLI O.E. IN AROMATERAPIA SOTTILE
INALAZIONE SECCA
LAMPADA
SUFFUMIGIO

USO TOPICO MASSAGGIO
IMPACCO FREDDO

IMPACCO CALDO
BAGNO
PEDILUVIO E MANILUVIO

L’inalazione secca si pratica mettendo alcune gocce di O.E. su un fazzoletto di cotone (meglio usare tessuti naturali) e semplicemente annusando a più riprese. Se manca il fazzoletto o il pezzetto di tessuto naturale, si può usare una strisciolina di carta (attenzione comunque al tipo di carta, al fatto che essa sia stata trattata, sbiancata con sostanze tossiche, o abbia un odore già di per sé stessa). Ad esempio, Menta piperita O.E. in inalazione secca si usa per il mal d’auto.

Lampada (o diffusore per aromi, o bruciatore per essenze): l’uso terapeutico più corretto contempla la candelina, in quanto la lampada elettrica è meno indicata per la terapia. Una buona lampada deve avere la coppa abbastanza grande, tale da contenere una quantità di acqua che non si esaurisca prima dello spegnimento della candelina. Per rimuovere la patina che si forma con il tempo nella coppa (data dalle tracce d’olio e dal calcare), pulirla con aceto di mele, o con aceto in genere. Essendo l’olfatto un senso molto potente, il fatto di annusare gli O.E. diffusi nell’ambiente non deve essere trascurato sul piano terapeutico.

Il è adatto a casi acuti. Per il suffumigio si utilizza una bacinella con acqua portata a ebollizione, avendo cura di non mettersi subito sopra: si deve aspettare che la temperatura sia diventata sopportabile per il viso, inoltre l’olio non deve essere versato subito nella bacinella con l’acqua eccessivamente calda, ma è bene aspettare un po’. Non mettere l’olio nel centro della bacinella ma ai bordi; spesso sono sufficienti poche gocce di O.E., in generale 5-6. Coprire bene la testa con un asciugamano e annusare.

Massaggio: diluire sempre l’olio essenziale che si vuole usare per il massaggio in un vettore oleoso. L’olio veicolante può essere di vario tipo: il più a buon mercato (che comunque costituisce anche un buon olio da massaggio) è l’olio di semi di sesamo di alta qualità. Altri vettori possono essere: olio di jojoba, di mandorle dolci, di vinaccioli, di germe di grano. Aggiungere circa il 3 % di O.E. rispetto alla quantità di olio veicolante usata.
Miscele indicative sono le seguenti: in un flaconcino da 30 ml di olio vettore, 3 gocce dell’O.E. scelto; in un flaconcino da 50 ml, 5 gocce di O.E. Il numero delle gocce di O.E. da aggiungere all’olio vettore può comunque essere testato per mezzo del test kinesiologico. Attraverso la pelle, l’O.E. entra in circolo in pochi minuti, costituendo quindi un’ottima applicazione terapeutica non invasiva.

Impacco: l’O.E. può essere emulsionato in una sostanza grassa come miele liquido (miele di acacia), oppure aggiunto a una crema base neutra (reperibile in farmacia) e applicato sulla pelle. Volendo, si può preparare un impacco umido usando un pezzo di garza o un fazzoletto di cotone: in tal caso, emulsionare l’O.E. aggiungendone alcune gocce a un cucchiaio di aceto di mele (non usare un cucchiaio di metallo, ma di ceramica-legno-vetro-plastica), quindi stemperare l’emulsione in acqua (calda o fredda secondo i casi), bagnare la garza e applicarla sulla zona del corpo da trattare.

Bagno: emulsionare 15-20 gocce di O.E. in un cucchiaio di aceto di mele, oppure in un cucchiaio di miele liquido (attenzione a non usare un cucchiaio di metallo, il cucchiaio deve essere solo di ceramica-legno-vetro-plastica), o ancora in 1-2 dita di brandy; aggiungere l’emulsione così ottenuta all’acqua calda della vasca da bagno. L’O.E. può anche essere diluito in un cucchiaio di olio di jojoba, e quindi si aggiunge questa miscela all’acqua.

Pediluvio e maniluvio: diluire l’O.E. in olio veicolante e poi versare la miscela così ottenuta in acqua calda; rilassare i piedi o le mani in quest’acqua aromatizzata. Alternativamente, l’O.E. può essere diluito in aceto di mele o in brandy, e quindi aggiunto all’acqua calda.

L’assunzione orale non è contemplata in aromaterapia sottile: anzi, la si sconsiglia vivamente. Gli oli essenziali, se assunti per bocca, possono produrre effetti tossici: dunque si eviti sempre questa forma di assunzione, che tra l’altro rappresenta un modo molto materialistico e allopatico di avvicinarsi all’aromaterapia.

L’uso topico degli oli essenziali puri, cioè l’applicazione diretta sulla pelle, è sconsigliato: al massimo si può applicare una goccia di O.E. su ciascun polso, o sui lati del collo, come profumo, ma mai per periodi di tempo troppo lunghi e continuativi. L’eccezione a questa regola è costituita da due soli O.E.: Lavanda e Albero del Tè. Queste due essenze sono affidabili e non presentano controindicazioni anche se usate pure sulla pelle (naturalmente senza eccedere). Entrambi questi oli possono essere applicati puri, come disinfettanti e cicatrizzanti, sulle ferite aperte. Lavanda O.E., infine, è ottimo per le ustioni, magari miscelato all’olio di iperico.

Volendo effettuare un test di allergia a un O.E., si proceda nel modo seguente: miscelare a un cucchiaino di olio vegetale (anche olio di oliva) 1-2 gocce dell’O.E. scelto, applicare la miscela nell’incavo del braccio all’altezza del gomito, massaggiare, aspettare alcune ore (almeno 2-3) e controllare se compare una reazione allergica.
Ricordarsi sempre di non usare un cucchiaino di metallo, ma di ceramica-legno-vetro-plastica.

Come antidoto alle essenze annusate, cioè per azzerare gli O.E. che fanno girare la testa e simili, annusare polvere di caffè o caffè in chicchi.

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